E’ il simbolo del Torino del momento, è cresciuto nel vivaio granata ed è il primo capitano made in Toro dell’era Cairo. Lui è Alessandro Buongiorno, centrale classe 1999, dal 2005 in granata. Nato a Torino ma di origini siciliane, muove i primi passi nel Barracuda, poi la chiamata di Silvano Benedetti, attuale Responsabile della Scuola Calcio del Torino. Il difensore non sta nelle pelle, è stato sempre il suo sogno giocare con la sua squadra del cuore e in famiglia sono tutti granata. Al Barracuda ha però gli amici, ma alla fine entra a fare parte della grande famiglia del Torino. Compie tutta la trafila, vince con Coppitelli una Coppa Italia Primavera nel 2018. È presente in tutte le Nazionali Giovanili(a marzo la chiamata di Mancini), disputando anche nel 2019 il Mondiale Under 20, con gli azzurri che chiudono al quarto posto. Dopo i vari prestiti, torna al Torino e debutta da titolare nel 2020. Da tre anni è in continua evoluzione, quest’anno a Genova segna la sua prima rete in serie A. Un ragazzo serio che è riuscito a coniugare il calcio con gli studi con enormi sacrifici. Brillanti sono stati i risultati visto che recentemente si è laureato in Economia. A maggio è salito a Superga da capitano a leggere i nomi degli Invincibili e nella scorsa domenica si è trasformato in assist man. Juric se lo coccola, il Toro è orgoglioso di avere un capitano dal DNA granata, i tifosi lo osannano. Ormai è un simbolo per il Toro.

Redazione Primaveratorotime